Perché lavoro e lavoratori non si incontrano?

Alla fine degli anni ’90 organizzai un corso di FSE con il Comune di Roma…una mia idea volta alla realizzazione di un corso di receptionist alberghiero mirato alla formazione di una ventina di ragazze disoccupate. Il corso fu rivolto solo a ragazze in quanto all’epoca erano molto sottorappresentate negli alberghi di Roma, con una occupazione assai inferiore  alla media europea. Il mio progetto vinse ottenendo un punteggio siderale!

Credendo tanto in quello che facevo, mi spesi molto durante la formazione  e subito dopo lo stage riuscii a far lavorare una grande percentuale di coloro che avevano voglia di continuare il percorso a livello professionale. Orgoglioso dei risultati ottenuti mi confrontai con il Comune di Roma per organizzare, eventualmente, un altro corso, visti i risultati ottenuti con il primo.

Rilevai freddezza e disinteresse, nonostante la consistente e positiva ricaduta occupazionale. Non solo:  non capendo che le varie opportunità di lavoro erano state create da me e dalla preparazione che avevo dato alle ragazze, decisero di far presentare un progetto con un altro nome, ma con lo stesso contenuto del mio ad un’altra persona che non aveva certo più requisiti di me su una idea che era tutta mia.

Chi ha presentato progetti per corsi di FSE sa quanto lavoro c’è dietro una stesura resa elaborata e contorta dalla nostra burocrazia. Una volta fatto il progetto e soprattutto una volta accettato, ripresentarlo è facilissimo. Basta ricopiarne il contenuto.

Mi risentii del fatto che una mia idea venisse realizzata da un altro… con chissà quale dedizione, ma la risposta fu che  non avevo nessun diritto a rivendicare l’esclusiva di un’idea.

Sì, giusto (forse), ma l’etica?

Siamo tutti ossessionati  (o almeno così sembra) dalla necessità di creare posti di lavoro, ma cosa fanno gli organi istituzionali e gli addetti di settore? Mettendomi nei panni di un lavoratore che cerca impiego in un albergo mi chiedo: cosa farei? A chi invierei il mio CV?

A parte inviare il CV a tutto spiano, consapevole che pochi o nessuno lo leggeranno, a parte rivolgermi all’amico, dell’amico, dell’amico… ma cosa altro offre il mercato?

Certo esistono siti on line che raccolgono domanda e offerta così ovviamente come LinkedIn, ma non esiste qualcuno che abbia l’interesse (sottolineo interesse) a far incontrare domanda e offerta e che si adoperi a tal fine come feci io per quel corso.

Attraverso la creazione della Revenue Academy noi stiamo cercando di dare un contributo che vada nella giusta direzione e io personalmente intendo creare quello che avrei voluto fare in quegli anni con il Comune di Roma e cioè un “contenitore” di persone formate e formate BENE da cui tutte le aziende alberghiere possano attingere.

Il nostro Team è in espansione (è passato da 2 a 19 persone negli ultimi due anni), le nostre strutture in consulenza stanno aumentando e ci chiedono spesso supporto a livello di personale, formato in modo “revenue.” Inoltre alcuni illuminati “compagni di viaggio” titolari di aziende che gravitano nell’orbita alberghiera sono particolarmente interessate ad  assumere chi esce dall’ Academy.

Chiaramente  siamo consapevoli che il lavoro non si può garantire a tutti soprattutto nella società attuale, ma quello che possiamo sicuramente garantire è che faremo del tutto per trovare un’occupazione a tutti coloro che usciranno dai corsi della nostra Academy, perché è nel nostro interesse! È nel nostro interesse il successo della scuola, è nel nostro interesse avere persone preparate da noi da poter inserire nel nostro mondo REVENUE!

Domanda e offerta di lavoro che si incontrano, così, come per una tariffa corretta: il mercato è più semplice di quello che sembra!

 

Potrebbero interessarti anche...