Federalberghi e il calo di presenze e tariffe negli hotel italiani

Oggi ho letto l’ennesimo articolo sui dati poveri del turismo italiano nel 2014. Il mio stupore è nello stupore che questi dati suscitano.

Ma come si può immaginare che non modificando nulla di quello che si fa,  si possa in qualche modo migliorare? E chi dovrebbe aiutarci? La provvidenza? Prendiamo ad esempio gli alberghi che seguo con il mio gruppo di lavoro – il Revenue Team –  e che forma (ridendo e scherzando) una catena virtuale di 150 alberghi tra Italia ed estero: ebbene, rispetto ai dati presentati da Bernabò Bocca – presidente di Federalberghi – gli hotel di cui parlo hanno registrato dati importanti di crescita,  in maniera particolare le nuove strutture che abbiamo letteralmente “preso per mano” e guidato verso le politiche del Revenue Management. Cambiando radicalmente impostazione tariffaria e commerciale, hanno ottenuto risultati mediamente straordinari che in alcuni casi hanno sorpreso noi stessi.

E così, mentre le catene alberghiere chiudono e le Istituzioni si leccano le ferite, gli hotel che seguiamo crescono, a ritmi vertiginosi, nella più totale indifferenza sia degli ambienti accademici che di quelli istituzionali, dove probabilmente continuano a vederci come una curiosa anomalia all’interno di un sistema in cui – continuando a responsabilizzare in qualche modo un supposto “altro”  – ci si crea un’oasi di confort dalla quale è meglio non uscire per motivi di comodità e opportunità.

Dopo 15 anni di attività formativa e 2 libri best seller, ho smesso di divulgare tecniche vincenti e sicure applicate con successo in oltre 500 alberghi per concentrarmi solo sulle consulenze, che attraverso i riscontri operativi garantiscono una miglior cassa di risonanza. (Consulta la guida: i 5 Consigli Revenue per aumentare i profitti)

Insomma ho deciso di dar più voce ai numeri e meno alle parole.

Tutto quello che abbiamo in Italia si lega indissolubilmente  – a livello diretto o indiretto  –  al turismo di cui gli alberghi rappresentano l’anima commerciale.  Ma chi parla di Turismo? Nessuno! E i motivi sono piuttosto semplici e riassumibili in due parole: Inconsapevolezza e Incompetenza!

Attraverso le mie tecniche (studiate  e applicate negli ultimi 15 anni) –  tra diretto e indotto, sia per gli alberghi avuti in consulenza sia per quelli che hanno seguito i nostri consigli –  abbiamo influito su un giro di affari di almeno 20 miliardi di euro e abbiamo solamente versato una goccia nel mare.

Tutto quello di cui abbiamo bisogno già lo abbiamo (uomini, ambiente e cultura) e quello che ci manca è a nostra portata di mano. Basta allungarla.

Provare per credere!

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