Hotel Trend Settembre 2022 – Mare, montagna, lago, campagna e città
Come sono andati luglio e agosto? C’erano grandi aspettative da parte degli operatori turistici per i due mesi clou della stagione turistica. E le attese non sono state affatto deluse.
In questo articolo faremo una breve panoramica, confrontando i risultati a consuntivo del 2022 con il 2019, ultimo anno normale prima della pandemia.
Come già anticipato nel precedente bollettino luglio e agosto si sono confermati esplosivi, complice anche il ritorno alla quasi normalità e l’afflusso di stranieri ai livelli pre-pandemici.
Iniziamo dai cluster mare e lago che hanno registrato incrementi di produzione rispetto al 2019 di oltre il 40% sia su luglio che agosto.
Montagna e campagna non sono state comunque da meno. La voglia di rifugiarsi in località più fresche e all’aria aperta, magari a poche ore d’auto di distanza, è stato un trend che anche nel 2022 si è confermato molto forte.
Nella fattispecie abbiamo rilevato per la montagna incrementi del 40% su luglio e 42% su agosto rispetto allo stesso periodo 2019. Invece la campagna registra +28% su luglio e +37% su agosto.
Vediamo ora le città
Come già detto precedentemente le città sono le destinazioni che hanno sofferto di più nei due anni della pandemia, per via della riduzione del traffico internazionale e degli eventi, oltre alla percezione di maggior rischio dovuto agli affollamenti che le città, soprattutto quelle più grandi, presentano nell’immaginario collettivo.
Nel precedente bollettino relativo ai risultati del secondo trimestre (aprile, maggio, giugno) avevamo appurato come ormai la rotta si fosse completamente invertita. Era evidente come le città, grazie al prepotente ritorno di eventi e clientela straniera proveniente da quasi tutto il mondo, si fossero abbondantemente riprese le loro fette di mercato turistico superando le performance del 2019.
Ma se aprile, maggio e giugno rappresentano storicamente l’alta stagione delle città, sia per il meteo favorevole che per la presenza dei maggiori eventi, luglio e agosto hanno rivelato piacevoli sorprese. L’incremento rispetto al 2019 è stato di +18% (luglio) e +23% (agosto).
Va detto che luglio e agosto, storicamente considerati media/bassa stagione per le principali città italiane, hanno registrato risultati non così lontani da quelli di aprile, maggio e giugno. Questo potrebbe essere interpretato come un ulteriore assottigliamento dei confini delle stagionalità e di una maggiore redistribuzione dei flussi durante l’anno.
Anche il trend dei prossimi mesi sulle città si mostra molto promettente.
Non si riscontrano ancora segnali di rallentamenti, anzi. La continua pressione degli eventi fa sì che anche gli ultimi mesi dell’anno continuino a registrare non solo occupazioni notevoli, ma anche e soprattutto tariffe stellari.
E va detto che il tema tariffe diventa ancor più rilevante alla luce delle circostanze esterne, in primis inflazione e rincari luce e gas. Se è vero che negli ultimi mesi i costi variabili hanno subito un’impennata, con aumenti in alcuni casi anche tra il 30 e 50%, è anche vero che gli aumenti esponenziali di fatturato in termini assoluti (che è quello che conta) hanno assorbito abbondantemente questi rincari.
E una gestione commerciale e tariffaria adeguata consentirà di mantenere questo trend positivo anche per il prossimo inverno, nonostante le incognite che si profilano all’orizzonte.
I dati sono estrapolati dal nostro software di revenue management Revolution Plus, aggiornati al 2 settembre 2022, e basati su un campione complessivo di oltre 350 strutture italiane in consulenza con il Franco Grasso Revenue Team, categoria 3 stelle (capacità media di 40 camere).
E una gestione commerciale e tariffaria adeguata consentirà di mantenere questo trend positivo anche per il prossimo inverno, nonostante le incognite che si profilano all’orizzonte.
Anche il trend dei prossimi mesi sulle città si mostra molto promettente.
Ma se aprile, maggio e giugno rappresentano storicamente l’alta stagione delle città, sia per il meteo favorevole che per la presenza dei maggiori eventi, luglio e agosto hanno rivelato piacevoli sorprese. L’incremento rispetto al 2019 è stato di +18% (luglio) e +23% (agosto).
Nella fattispecie abbiamo rilevato per la montagna incrementi del 40% su luglio e 42% su agosto rispetto allo stesso periodo 2019. Invece la campagna registra +28% su luglio e +37% su agosto.