Hotel Trend n. 23 – Analisi e previsioni mare, città, montagna e lago
Vediamo a seguire come si stanno muovendo settembre e ottobre. Settembre continua a confermare le ottime premesse e si sta rivelando come un ideale proseguimento dell’esplosivo agosto. Non c’è dubbio che per mare, montagna e lago anche settembre rappresenta il miglior settembre di sempre e registriamo su questi cluster un incremento tra i 10 e i 15 punti d’occupazione rispetto all’ultimo monitoraggio.
Il meteo sicuramente sta aiutando, oltre a una domanda post-covid che non accenna ad esaurirsi. Va detto che la seconda metà di settembre, storicamente la parte più debole della stagione per via dell’inizio della scuola, sta riservando piacevoli sorprese, con importanti pickup sotto data, sia di clientela italiana che europea. Ovviamente per le strutture aperte gioca a favore anche il fatto che alcune strutture hanno preferito chiudere a metà settembre in concomitanza con l’inizio della scuola. E questo è un trend, meteo permettendo, che verosimilmente vedremo anche a ottobre, dove continuiamo a registrare sui cluster stagionali incrementi tra i 5 e 10 punti di occupazione rispetto alla precedente analisi.
La città conferma ormai indiscutibilmente la propria ripresa, chi è rimasto sempre aperto durante la pandemia riesce addirittura a registrare performance in linea se non in alcuni casi superiori al 2019. Chiaramente a favorire questi risultati c’è anche la ripresa degli eventi e fiere che sta aiutando a far lievitare anche il prezzo medio di vendita. Anche ottobre sta crescendo rispetto all’ultima analisi, lasciando presagire un andamento molto simile a settembre.
Ora diamo uno sguardo più lontano all’andamento d’occupazione di città e montagna da novembre a febbraio dell’anno prossimo.
In quest’ultimo grafico emerge la netta differenza di finestra prenotativa tra città e montagna. Se è vero che la città, da quando è iniziata la pandemia, ci ha abituato ormai a pickup imponenti sotto data, è interessante notare come la montagna invece registri importanti occupazioni in essere anche a distanza dalla data. E’ ormai chiaro a tutti che c’è una voglia matta di montagna, a maggior ragione dopo l’inverno dell’anno scorso saltato per decreto governativo all’ultimo minuto.
La voglia di montagna è doppia, e lo dimostrano le prenotazioni per Natale e Capodanno che stanno entrando a tariffe semplicemente stellari. E nei prossimi appuntamenti faremo anche un focus sul prezzo medio di vendita.
Al netto di (improbabili) sorprese governative, e con un fattore neve favorevole, questo inverno si preannuncia come il migliore di sempre per la montagna, come già lo è stata l’estate per le strutture prettamente vacanziere. E le strutture di montagna che hanno lavorato bene nelle ultime due estati Covid, avranno chiaramente una marcia in più che consentirà loro di registrare risultati record grazie all’effetto commerciale prodotto dalla visibilità e dal tasso di conversione acquisito online nell’ultimo anno e mezzo.
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