Hotel Trend n. 24 – Analisi e previsioni mare, città, montagna e lago

Iniziamo con uno sguardo a consuntivo di settembre su occupazione, prezzo medio di vendita giornaliero e RevPAR (revenue per available room o ricavo per camera disponibile)

Come visibile dai grafici a seguire, anche settembre conferma l’ottimo trend visto nei mesi scorsi, soprattutto per le strutture stagionali. Come abbiamo detto diverse volte il segmento leisure è quello esploso con maggior potenza in questa fase post-lockdown e la voglia immensa di vacanza continua a premiare questo tipo di strutture.

Se da un lato il dato di mare, montagna e lago si è confermato nettamente superiore a quello del 2019 e 2020, dall’altro il dato della città, seppur largamente superiore a quello dello stesso mese 2020, risulta leggermente inferiore a quello del 2019.

Va detto che le performance delle strutture di città variano in funzione di diversi fattori. Ci sono strutture che a settembre hanno superato il loro dato del 2019 anche del 10%, e altre rimaste indietro pur registrando risultati più che soddisfacenti. Oltre a fattori soggettivi (brand reputation, posizione ecc.) a incidere sul gap rispetto al 2019 ci sono anche fattori oggettivi di mercato.

Gli attuali limiti numerici e logistici agli eventi in presenza e fiere inevitabilmente incidono sulla domanda generale, o perlomeno sulla domanda che ci si potrebbe aspettare rispetto al 2019, l’ultimo anno normale pre-covid.

Quindi in sostanza va analizzato non tanto quanto si è ripreso il 2021, che si è ripreso bene anche per le città, ma quanto è stato forte il 2019 in termini di eventi negli stessi mesi di riferimento. Infatti, se è vero che per la città i segmenti leisure e business individuale sono tornati ai livelli del 2019, il segmento mice e gruppi ancora è in ritardo per le restrizioni e i limiti sopra descritti. Non a caso, come abbiamo visto in un precedente monitoraggio, la città ad agosto era andata meglio anche del 2019, proprio perché agosto storicamente (pre-covid) è sempre stato un mese privo di grossi eventi, quindi il confronto deponeva a favore del 2021. Tuttavia, settembre e ottobre sono mesi storicamente segnati da grandi eventi (concerti, fiere, congressi, festival, partite di calcio ecc.).

Questo inevitabilmente incide sulla domanda generale e su quel gap da colmare attorno al 15% rispetto al 2019. Tuttavia, volendo vedere il bicchiere mezzo pieno, la consapevolezza che queste restrizioni, compatibilmente con la situazione sanitaria, stiano pian piano venendo meno ci induce a ritenere che quel gap possa presto sparire.

Ora vediamo anche come è cresciuto ottobre in quest’ultimo mese.

La crescita di ottobre nell’ultimo mese ci dice che il serbatoio di domanda post-covid ancora non si esaurisce.

Le strutture stagionali che hanno voluto e potuto rimanere aperte stanno registrando dati interessanti, con buone occupazioni settimanali e fully-booked nei weekend, chiaramente meteo permettendo.

Anche la situazione sui prossimi mesi per città e montagna sembra promettente, con una notevole crescita di prenotazioni nell’ultimo mese soprattutto per la seconda, segno che la finestra di prenotazione per le strutture leisure sta tornando ad una sua quasi normalità. La città invece ci ha abituato ad un percorso inverso tendente al (quasi) riempimento sotto data se non nel giorno stesso.

Seguiteci nei prossimi appuntamenti per ulteriori analisi sulla stagione invernale che ci aspetta.

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