Come rendere irresistibile una struttura turistica senza ristrutturare: l’arte dell’hospitality staging
Immaginate di entrare in una casa che, nonostante le sue dimensioni e la sua posizione, non riesce a catturare la vostra attenzione.
Mobili vecchi e mal collocati, colori spenti alle pareti, una sensazione generale di disordine e caos: tutto questo vi fa desiderare di uscire il prima possibile.
Adesso immaginate di entrare in un’altra casa, dove ogni dettaglio sembra essere al suo posto, dove i colori vivaci e le texture accoglienti vi fanno sentire a casa, dove ogni oggetto è stato scelto con cura per creare un’atmosfera piacevole e invitante. Questa casa, senza dubbio, è una casa che vorreste acquistare.
Questa differenza è data dall’arte dell’Home Staging, una disciplina che si occupa di valorizzare la casa per renderla più attraente agli occhi dei potenziali acquirenti.
L’Home Staging nasce negli Stati Uniti negli anni ’70, e da allora è diventato uno strumento sempre più diffuso per le agenzie immobiliari e i proprietari di case che vogliono vendere o affittare la loro proprietà nel modo più rapido e redditizio possibile.
La filosofia alla base dell’Home Staging è molto semplice: attirare l’attenzione dei potenziali acquirenti sui punti di forza della casa, nascondendone i difetti e creando un’atmosfera gradevole.
Dall’home staging è nata una nuova tendenza, che ha a che fare – stavolta – con il settore turistico: l’hospitality staging.
Si tratta una soluzione innovativa per valorizzare gli ambienti delle strutture ricettive come hotel, bed & breakfast, case vacanze e residence, senza la necessità di effettuare costose ristrutturazioni.
Potremmo anche dire che è un vero e proprio strumento di marketing e comunicazione, che mira a ridurre il tempo di permanenza di una struttura e/o camera sul mercato e a minimizzarne il deprezzamento, stimolando la fantasia dei potenziali clienti attraverso immagini accattivanti.
I processi dell’Hospitality Staging
Il processo di hospitality staging inizia con un sopralluogo, durante il quale vengono identificate le opportunità di miglioramento.
Successivamente viene effettuato il decluttering, ovvero la selezione e la rimozione di oggetti inutili o fuori posto, per creare spazi più ordinati e accoglienti.
Si procede così con il restyling e la valorizzazione dell’immagine, esaltando le peculiarità e i punti di forza della struttura.
Il secondo passo, infatti, è la scelta dei colori. I colori hanno un forte impatto sull’umore delle persone, e per questo è importante scegliere quelli giusti.
Colori vivaci e brillanti possono rendere un ambiente allegro e giovanile, mentre colori più sobri e neutri possono creare un’atmosfera più rilassante.
Il terzo passo è la scelta dei mobili. I mobili devono essere scelti con cura per creare un ambiente armonioso e coerente con lo stile della struttura. Gli arredi devono essere funzionali, ma anche esteticamente gradevoli.
Il quarto passo è l’illuminazione. L’illuminazione gioca un ruolo cruciale nella creazione dell’atmosfera giusta e nel mettere in risalto i punti di forza di una camera, ad esempio. Per questo, è importante che sia ben illuminata, con luci che creino un ambiente accogliente.
Ovviamente avere buongusto non basta, in questi casi. Meglio affidarsi a professionisti che conoscano a fondo le tendenze del mercato, che possano lavorare a un progetto mirato per ogni tipo di struttura, che sappiano riconoscerne il valore oggettivo ed esaltarlo.
L’hospitality staging è un’alternativa più rapida ed economica rispetto alle tradizionali ristrutturazioni, poichè non richiede permessi edilizi e non necessita di grandi investimenti.
I risultati possono essere sorprendenti: le strutture risultano più accattivanti e distinguibili rispetto all’offerta dei portali, le visite possono convertirsi in prenotazioni e le recensioni positive contribuiscono a costruire la brand reputation auspicata.