Il Revenue per valorizzare i piccoli borghi e rilanciare destinazioni in crisi

Cambiare in meglio una destinazione – piccola o grande, nota o sconosciuta – si può, ma a un patto: bisogna remare tutti nella stessa direzione, mettendo il Revenue Management al timone. Così facendo, i benefici saranno diffusi e non riguarderanno solo gli alberghi, ma tutto l’indotto.

Questo, in estrema sintesi, il messaggio che lancio in questa nuova intervista su Media Hotel Radio. Partendo dai dati sulle presenze turistiche del 2017 e relative previsioni, mi soffermo sul tema delle destinazioni.

Il 2017 è stato l’anno dei borghi

Uno spunto lo ha offerto l’anno dei borghi proclamato dal ministero dei Beni culturali per l’anno 2017. Ebbene, queste località così ricche di storia e di tradizioni, con la loro “semplice” quotidianità e le loro risorse enogastronomiche, possono dire la loro, anche sul fronte della destagionalizzazione.

I piccoli borghi hanno un grande fascino: lo sapete, ad esempio, che una troupe giapponese ha girato in lungo e in largo i piccoli paesi italiani per riprendere la giornata tipo dei loro residenti? In Giappone questo programma è popolarissimo. E conferma tutto l’enorme potenziale che hanno i nostri piccoli centri.

Anche in realtà così piccole e poco conosciute si può applicare il revenue managament. Con le giuste azioni commerciali si può migliorare la reputazione, condizionare la domanda, invogliare la gente e scoprire la cosiddetta Italia minore. (Potrebbe interessarti la guida al Revenue Management per Hotel e Strutture Rurali).

Far rinascere le aree colpite dal terremoto

E nelle aree colpite dal terremoto? A volte si ha l’impressione che in alcune realtà abbia fatto più danni il “terrorismo mediatico” che la scossa vera e propria.

Il Revenue non è una bacchetta magica, ma anche in questo caso qualcosa si può fare, si possono ottenere vantaggi nel medio-lungo periodo. Si prenda il caso Amatrice: prima la conoscevano in pochi, ora questa località è sulla bocca di tutti.

Certo, le istituzioni devono fare la loro parte. Si pensi alla ricostruzione, ma non solo. Io personalmente attuerei politiche che invitino le persone a visitare quei luoghi in modo da rassicurarle; al tempo stesso condizionerei la domanda con tariffe basse.

Il revenue il suo piccolo contributo può darlo, anche di fronte a questi eventi imprevedibili.

Cambiare il destino di una destinazione

Più in generale, il revenue management può cambiare il destino di una località, anche di quelle sconosciute o con una reputazione non proprio idilliaca.

Ne sono convinto, i dati in nostro possesso e le nostre esperienze ce lo confermano. Sì, l’unione fa la forza e può dare vantaggi a tutti, non solo agli albergatori ma a tutto il territorio.

La “missione” del Revenue Grand Tour

Noi crediamo fortemente nella destinazione. Non a caso, a spese nostre, stiamo proponendo il Revenue Grand Tour, evento itinerante (100 tappe in tutta Italia) per invitare gli operatori a fare sistema.

L’esempio di Grado

Un esempio concreto? Grado. Un albergatore illuminato, dopo aver applicato il revenue, ha scelto di condividere la sua esperienza con altri imprenditori della sua città. Oggi abbiamo in consulenza oltre 20 strutture.

Hanno ottenuto tutte lo stesso risultato: hanno aumentato presenze e fatturato. Anche l’indotto ne ha tratto giovamento. Pensate cosa potrebbe accadere se tutte le strutture applicassero le stesse strategie.

Il Revenue migliora la qualità dei servizi

A proposito: con il revenue ci guadagna anche la qualità del servizio. E con esso la reputazione e quindi le vendite. Per migliorare la reputazione diamo dei consigli, ad esempio invitiamo ad avere maggior cura delle colazioni o a potenziare il Wi-Fi. A volte interveniamo anche con azioni formative.

Tutto questo si traduce in ricavi medi più alti e in un incremento dell’occupazione anche nella media e nella bassa stagione. Ascolta questa intervista, sono certo che troverai anche tu gli spunti per far crescere la tua struttura e la tua destinazione.

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