LIBRA, la moneta del futuro?
Mark Zuckerberg ha un sogno: offrire servizi a persone e imprese sempre più tecnologici e interconnessi.
Per farlo si sta addentrando nel mondo delle valute virtuali, territorio irto di pericoli visibili e occulti.
La nuova moneta virtuale, Libra, avrà un forte impatto al suo avvento, stimato nel 2020: a partecipare in questa visione ci sono infatti grandi nomi come Mastercard, Uber, Paypal e sì, anche Booking.com.
Queste società investiranno circa 10 milioni della (e nella) nuova valuta per darle forza nel mercato e mostrare la credibilità nel progetto.
E la stabilità?
Questa è la domanda più importante, che la disarmante volatilità delle altre valute ci spinge istantaneamente a porci.
Nessun problema, poiché Libra sarà legata al paniere di tradizionali monete internazionali.
Questo dovrebbe garantire spalle larghe, abbastanza da resistere gli scossoni del mercato, che sempre di più piagano i Bitcoin, e lasciare soddisfatti gli usufruitori di questo nuovo servizio.
Al Project Libra (questo è il nome in codice) sarà affiancato un programma di gestione della moneta chiamato Calibra, che permetterà di connettere gli utenti e gestire il portafoglio per spendere, inviare e conservare Libra.
Alcuni meccanismi non sono stati ancora palesati e chiariti, ma sappiamo che non sarà direttamente l’azienda di Zuckerberg a occuparsene, lasciando quindi il campo a una nuova società.
Ma perché vediamo anche Booking.com fra i partner di questo futuristico progetto?
È presto detto.
Questo è palesemente un nuovo mondo che permetterà a tutte le aziende del turismo di usufruire di un rivoluzionario social network come canale di vendita, con un differente parco clienti e la possibilità di arrivare a utenza difficilmente raggiungibile altrimenti.
Si sa, nei momenti di maggiore crisi appaiono spesso gli affari migliori, e in questo frangente così burrascoso per le OTA vedere Booking.com alzare la testa al di fuori della tempesta e cercare un nuovo appiglio ci fa ben sperare: come per Cristoforo Colombo, Libra abbisogna di mecenati che credano in lei, in questa incursione verso lidi misteriosi.
E c’è ben poco da dire: è effettivamente una fenomenale strada da percorrere, e una possibile nuova evoluzione di un mercato che non smette mai di mutare, assumere nuovi colori e dirigersi sempre di più verso una ottimizzazione di processi che è iniziata con l’avvento delle prime OTA.
Come andrà a inserirsi nel nostro approccio Revenue?
Quali nuove sfaccettature riusciremo a cogliere di questo territorio inesplorato?
Di certo non ci coglierà impreparati, poiché il cambiamento e l’adattabilità è il nostro pane quotidiano, e come gli esploratori che hanno calcato la terra nel passato non vediamo l’ora di lanciarci in questa nuova avventura.
A breve avverrà l’ufficializzazione di questo progetto.
Siete pronti per il futuro?