Italia: per il WEF siamo ancora un “brutto anatroccolo”

E ci risiamo di nuovo: belle notizie che si abbattono come mannaie sul nostro turismo…i nostri prezzi, per la maggior parte degli albergatori sempre troppo bassi, sono considerati invece troppo alti nel mondo e il World Economic Forum con un bel 3,5 ci boccia senza colpo ferire e ci relega al 133 posto su 140 paesi esaminati per competitività del prezzo. Certo nella valutazione entrano in ballo una serie di variabili come per esempio quanto costa investire nel nostro Paese, ma questo non può che peggiorare il quadro.

Sapete perché tutto questo?

Perché tutta l’occupazione che dovrebbe essere fatta in media e bassa stagionalità attraverso tariffe di attrazione e allineate al mercato, non viene fatta. E così le nostre camere restano vuote, ingrossando il nostro ricavo medio (per la gioia ancestrale degli albergatori che lo usano come il loro personalissimo termometro di capacità operativa) ma va a deprimere il RevPar e quindi il fatturato.

Oltre il 50% delle camere in Italia risultano invendute e quelle vendute in alta stagione, vi assicuro che spesso sono vendute male a prezzi troppo bassi e con canali sbagliati. Ma tutte queste camere che le abbiamo costruite a fare?

“Meglio una camera vuota che venduta a prezzi bassi” amano salmodiare gli albergatori, come un mantra che non può convincerli davvero. Ma bassi per chi? Il mercato parla una sua lingua e gli albergatori mediamente un’ altra …POTRANNO MAI CAPIRSI?

L’albergatore cost oriented (la maggior parte purtroppo) pensa che i suoi costi siano troppo alti per permettersi di vendere le camere a certi prezzi in bassa e media stagionalità, poiché inserisce nel suo computo i costi fissi. GRAVISSIMO ERRORE!

Fate questo esperimento: spalmate i costi fissi sull’ anno e sulle camere (dividete il totale dei vostri costi fissi di un anno su tutti i giorni di apertura e su tutte le camere), il numerino che vi viene è quanto vi costa una camera vuota. Qualunque altro ragionamento è frutto di leggende metropolitane e scarsa conoscenza, che sono state ereditate chissà quando e chissà come e di cui bisogna liberarsi.

Questa cosa mi ricorda molto quelle neo mamme che per avere idee sulla salute del proprio bambino si affidano alle loro madri o ad amiche che già hanno avuto figli invece di affidarsi ad un pediatra che studia da una vita e che ha visto migliaia di casi. Abbiamo un maestro solo e si chiama MERCATO! Non lasciatevi allettare dalle sirene di nessun guru e specialista…il mercato, niente e nessun altro. E forse un giorno la smetteranno di trattarci come il brutto anatroccolo quando siamo da sempre il più bel cigno reale.

 

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