Hospitality staging: il relooking per chi non vuole ristrutturare
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Quanto è importante la bellezza?
Sembra una domanda retorica o che poco potrebbe aiutare un albergatore ad aumentare il numero dei clienti. E invece non è così. La bellezza salverà il turismo.
Hotel, case vacanze, b&b, affittacamere hanno in comune la stessa necessità: colpire il potenziale cliente in soli 7 secondi.
Dal momento che gli occhi si posano sul nome della struttura rimane poco tempo per conquistare i viaggiatori di tutto il mondo e la bellezza delle tue camere e degli spazi comuni sarà la tua alleata per portarti la prenotazione a casa, anzi… in struttura.
Ovviamente le foto dovranno comunicare calore e accoglienza ma non dimentichiamoci della regola fondamentale: bisogna che le foto le faccia un fotografo!
Una volta preso coscienza di questi pochi punti importanti, possiamo guardare con occhi imparziali e con la giusta dose di critica la nostra struttura ricettiva, e camminare lungo i corridoi fino ad arrivare alle nostre stanze.
Immaginate di essere un cliente in vacanza e di guardare gli oggetti e i complementi di arredo intorno a voi. Anche senza domandarvelo, avrete subito un’impressione da quello che vi circonda, e questa sarà nella maggior parte dei casi positiva o negativa. Ora guardatevi intorno, sempre nella vostra struttura e sempre immaginando di essere dei clienti, domandatevi: mi piace quello che vedo?
D’accordo, è un esercizio difficile: la struttura è la vostra, ci sono ricordi che vivono in ogni oggetto e i profumi, i colori… tutto comprensibile. Ma allora la domanda da farsi è questa: da quanto tempo non dò una rinnovata alla mia struttura, o come si dice in gergo, non faccio un relooking?
Ecco, di solito questa parola fa pensare subito ad una ristrutturazione, e quindi ad un incubo, nella maggior parte dei casi.
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Diciamo allora che da qualche anno si può dormire sogni tranquilli, poiché per rinnovare le proprie camere non c’è bisogno di buttare giù muri, creare piscine e spa o chissà quale altra fantasia. L’Hospitality staging è questo. Un’alternativa “light” alla pesante ristrutturazione, con lo stesso effetto: rendere di nuovo bella la nostra struttura ricettiva.
L’Hospitality staging è l’ampliamento dell’Home staging, una tecnica di marketing mirata a creare emozioni.
Nasce in America molti anni fa ma solo da pochi anni è sbarcata in Italia, e gli operatori del settore immobiliare ne hanno subito compreso l’efficacia. L’home stager non è un architetto, né un interior designer ma un professionista in grado di esaltare i pregi di un immobile in vendita o in affitto attraverso interventi mirati. Interventi che devono aspirare ad emozionare il potenziale cliente grazie a tecniche come il decluttering. E poi c’è l’allestimento, l’uso di arredi, luci, tende, complementi in armonia tra loro che creano una scenografia ideale da farci innamorare. Insomma, una vera e propria scienza che serve a concretizzare tutti i nostri sforzi, e nel caso dell’ospitalità, ad aumentare il numero dei clienti.
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Vi ricordate la regola fondamentale per avere delle belle foto? Che sia un fotografo a farle? Bene, lo stesso discorso va fatto per quanto riguarda i colori, gli arredi e tutto ciò che può far sentire un cliente da qualsiasi parte del mondo a casa sua.
L’Hospistality staging riesce a ricreare una personalità, a donare una identità alla struttura ricettiva come può fare una vera e propria ristrutturazione, ma in maniera leggera.
Con questo non intendiamo demonizzare le ristrutturazioni, anzi! Vogliamo solo dare la possibilità a chiunque di dare una nuova vita alla propria struttura ricettiva con poche ma giuste accortezze.
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Ora, immaginate di nuovo di essere un cliente e di camminare nella vostra struttura dopo aver apportato i giusti cambiamenti guidati da una Hospitality stare professionista. Guardatevi intorno, camminate avvolti dai colori delle pareti in tono con il resto degli arredi e ammirate la potenza della bellezza.
Gemma
Hospitality stager