Hey… ce l’hai una camera per me?

Perché le coppie, le famiglie, i single, i gruppi di amici (etc. etc…) non pensano mai a dormire in un hotel invece che nei loro letti abituali?

Penso spesso a questo come a una rivoluzione culturale dai potenti effetti sociali ed economici: cambiare per un giorno alla settimana o, magari, anche per uno al mese le proprie abitudini, spezzare dalla routine quotidiana, allontanarsi da quei luoghi familiari belli ma troppo spesso carichi di elementi portatori di “routine”.

Mi capita di consigliare alle coppie con qualche problema, di risolverlo facendo un week end –  o anche passando una giornata in una struttura –  cambiare cornice, alzarsi fare colazione e magari una cena diversa e …”altrove”.

Single che hanno bisogno di rivitalizzarsi, persone che fanno lavori di ristrutturazione a casa, uomini separati che sono costretti a trovare sistemazioni lontano dai figli.

L’albergo può diventare una casa per tutti al di là e oltre la sfera turistica: un luogo dell’immaginario che incontra la realtà (a volte anche non bella o addirittura sofferta).

Ecco, vorrei una società dove il trasferirsi in albergo ogni tanto  – qualunque sia la motivazione –  possa essere letto come la normalità.

Sì ma i costi direbbe qualcuno?… Sappiamo bene come sono bassi i costi variabili e sappiamo bene come sia difficile durante le stagioni basse riuscire a raggiungere un’occupazione dignitosa. Così come sappiamo altrettanto bene quante sono le camere che restano vuote…allora perché non facciamo incontrare domanda e offerta?

Il revenue management mira a fare questo: a rendere anche più etico un albergo dando opportunità in alcuni periodi di poter offrire sistemazioni a basso costo, buone per i turisti e i vacanzieri ma anche per molte altre categorie di persone. E questo a tutto vantaggio dell’albergo stesso che, come sappiamo, pur marginalizzando meno da ogni singola unità, riuscirà ad avere un margine totale maggiore.

Come attirare queste persone “paraturisti” eventualmente del territorio? Che qualcuno faccia un portale magari un po’ diverso…invece di fare sempre le solite cose e scopiazzare i vari Booking ed Expedia senza riuscire ad arrivare mai ad un prodotto competitivo…scommettiamo che avrebbe successo?

…In nome e per conto di una nuova visione alberghiera…

Franco Grasso

 

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