Disintermediazione: un argomento che fa discutere

Nel campo dell’hospitality, le OTA ci vengono in aiuto, essendo una vetrina preziosa per gli alberghi e tutto ciò che ruota intorno a questo mondo.

  1. Panorama attuale del turismo
  2. OTA: cosa sono e come operano
  3. Disintermediazione: perché molti albergatori la incentivano
  4. Intermediazione vs disintermediazione: pro e contro
  5. La disintermediazione passa attraverso l’intermediazione.

1. Panorama attuale del mercato del turismo

La flessione del mercato attuale riguardante il turismo è legata a doppio filo con le decisioni politiche, che si riversano in quelle economiche.

Questo cosa comporta?

Gli scenari che si stanno aprendo sono vari, vasti e dominati dall’incertezza per il futuro.

Gli alberghi e tutto l’indotto che ruota intorno al mondo hospitality, hanno subìto delle notevoli variazioni.

La prima, quella più visibile, è il calo delle prenotazioni presso le strutture, con le conseguenti problematiche che tutti stiamo vedendo.

Tuttavia, pur con i limiti propri dettati dalla pandemia e dai DPCM creati a hoc, ci sono possibilità di uscire dall’impasse, utilizzando gli strumenti che il web ci fornisce.

Uno di questi è il tanto amato e odiato mondo delle OTA.

 

2. OTA: cosa sono e come operano

Le OTA (Online Travel Agencies) hanno preso il posto, negli anni, delle classiche agenzie, dove magari una collaboratrice preparata indicava alle famiglie desiderose di una vacanza, alle coppie innamorate, al professionista in cerca di un alloggio, ciò che per loro era più utile.

Sempre più albergatori si sono affidati a questa “way of life” professionale, perché intravedevano un modo di lavorare più dinamico.

Siti come Booking, Expedia, AirBnB, nate in tempi assai più floridi di quelli attuali, hanno aiutato, negli anni, gli albergatori di tutto il mondo a trovare il modo di farsi conoscere dal piccolo e grande pubblico.

Sono quella che definiremmo “la finestra sul mercato internazionale, in versione 2.0”

Una vetrina che, apparentemente, sembra fantastica.

Chi non ama sapere che le sue camere sono state tutte vendute, magari anche per una settimana?

Eppure…

 

3. Disintermediazione: perché molti albergatori la incentivano

Cosa è successo, allora? Perché gli stessi albergatori, con il tempo, hanno cominciato a desiderare la disintermediazione?

Questo processo è iniziato qualche anno fa, con l’avvento dei social e, di conseguenza, di una maggiore consapevolezza dell’utente, che, forte di sito e Facebook, ha imparato man mano a pubblicizzarsi.

O almeno così crede!

Il fatto di saper scrivere i post sui social, di saper utilizzare uno smartphone come macchina fotografica, di creare un minimo di community, ha generato anche una confusione nei ruoli.

Unito alla richiesta di una sempre più alta percentuale sul fatturato mensile e di scontistiche variabili riguardanti la vendita delle camere da parte delle OTA, si è creata una disaffezione da parte degli imprenditori nei loro confronti.

E qui arriviamo alla disintermediazione.

Cos’è?

In parole semplici, la prenotazione viene dirottata dal canale online scelto in origine (es. Expedia) al proprio sito (il cosiddetto booking engine) o addirittura in via telefonica.

Che succede in questi casi?

L’albergatore risparmia così la percentuale da destinare al portale, intascando tutti i guadagni presenti e futuri.

Ma è meraviglioso! 

Allora perché non tutti dedicano le loro energie alla disintermediazione?

 

4. Intermediazione vs disintermediazione: quali sono i pro dell’intermediazione?

Partiamo da questo presupposto.

Sappiamo tutti che, come recita un proverbio veneto, “il cane non muove la coda per niente”.

Le società, ovviamente, devono guadagnare, come tutti noi (anche loro hanno dipendenti e tasse da pagare).

Tuttavia, nonostante le percentuali da corrispondere a Booking&co, ci sono alcuni innegabili vantaggi:

  • il primo e più conosciuto, per ovvi motivi, è quella della visibilità. Le OTA, inutile dirlo, sono altamente visibili e conosciute;
  • l’accesso al mercato internazionale, molto più fruibile di un normale sito;
  • di conseguenza, la facilità di prenotazione, aspetto da non sottovalutare;
  • l’aiuto alle neonate strutture, che le porta a diventare visibili;
  • la possibilità di poter vendere le proprie camere e i propri servizi, nei momenti più bui della propria esistenza alberghiera.

Sono quindi questi i motivi per cui molti albergatori non rinunciano a utilizzare il servizio offerto dalle OTA.

Non esattamente poca roba, non trovate anche voi?

5. La disintermediazione passa attraverso l’intermediazione.

Costruire una solida reputazione di marchio e creare un ottimo posizionamento, sono fattori importantissimi per riuscire a stabilire un equilibrio e diventare indipendenti.


In questo “particolare” anno, caratterizzato da paura e insicurezza, abbiamo osservato come il tasso di prenotazioni dirette è cresciuto per quelle strutture che erano ottimamente posizionate sui portali online.

La scelta è, in ultima analisi, solo vostra.

Nel momento in cui sentirete che il vostro brand è forte e pronto a “spiccare il volo” da solo, allora e solo allora potrete camminare sulle vostre gambe.

Lavorare sulla vostra brand identity e sulla sensibilità del pubblico verso di voi, farà in modo che la disintermediazione arrivi naturalmente e in maniera positiva.

 

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