Hospitality, rivisitare il futuro

In queste settimane di festa, quindi di maggior picco di spostamento, la chiusura sarà rigida.

Cosa significa?

Che, come sappiamo, ristoranti e alberghi non potranno lavorare come avevano sperato.

Tuttavia, piangere sul latte versato è quanto di più deleterio possa accadere.

Bisogna già iniziare a pensare al 2021 e a come rialzarsi dalla crisi.

  1. Gli italiani e l’ospitalità
  2. Il digitale, la pratica del futuro
  3. Creare una rete
  4. La questione albergatore cliente

 

  1. GLI ITALIANI E L’OSPITALITÀ

Di una cosa possiamo essere fieri: nonostante i nostri difetti, noi italiani abbiamo una caratteristica che ci contraddistingue, che è quella di saperci rialzare dopo i peggiori momenti che possano capitare.

È ciò che dovrà succedere, nonostante ci troveremo davanti a una crisi che non avevamo previsto sarebbe stata così dura.

Quello quindi che possiamo fare, è iniziare a pensare al 2021, a come rimettere in moto tutto l’indotto del turismo.

Al di là di ciò che ognuno di noi, professionista nel campo hospitality, potrà scegliere per sé, ci saranno comunque delle azioni proattive che potranno aiutarci.

La prima e più importante lezione che possiamo trarre da questo caos, è il fatto di dover ripensare al modo di interagire con il cliente.

Il tempo, volente o nolente, lo abbiamo. Sfruttiamolo a nostro vantaggio.

Per quanto possa essere duro in questo momento il problema, dobbiamo porci la domanda: cosa davvero vogliamo ottenere?

Un’analisi di ciò che ci circonda, a partire dalla nostra struttura, il quale è il fulcro dell’impresa, per comprendere meglio come potremmo utilizzarla, trasformandola nella nostra vera opportunità.

 

  1. IL DIGITALE, LA PRATICA DEL FUTURO

Un buon modo per attirare clienti è quello di investire nel digitale.

Cosa significa?

Gli strumenti a nostra disposizione sono tanti.

Siti, social, le stesse OTA che, per quanto possano generare a volte fastidio nella mente delle persone, tuttavia in momenti come questi possono diventare un’ancora di salvezza.

Creare il proprio branding, in modo innovativo rispetto a come lo avremmo creato già solo un anno fa, potrebbe portare risultati che mai avremmo immaginato.

Oppure affidarsi a consulenti che, aiutando nelle varie fasi (esempio la ricerca di eventuali fondi salva-crisi, il riassestamento dell’azienda, la rimodulazione dei prezzi, che agevoli l’imprenditore), generano una situazione positiva.

 

  1. CREARE UNA RETE

Sappiamo bene che il prossimo anno sarà difficile per tutti.

Albergatori e ristoratori sono le parti in crisi più conosciute; ma gli altri?

Ed ecco che l’idea del turismo esperienziale ci viene incontro.

Come?

Aiutandoci a riflettere sull’idea di creare una rete di supporto, che abbia come scopo quello di unire le forze tra più imprese.

Allora, perché non riunirsi, studiando e progettando un modo per far coesistere diverse realtà, che possano costruire un ponte tra loro, abbattendo tra l’altro i costi?

Dieci persone che mettono insieme un euro ciascuno, hanno più chance di riuscire a farsi conoscere e a contenere le spese di chi, da solo, ne deve mettere per forza dieci.

 

  1. LA QUESTIONE ALBERGATORE-CLIENTE

Poi c’è la questione albergatore-cliente.

Sicuramente, approcciare in modo morbido su alcune situazioni legate alle prenotazioni sarà più vantaggioso sia per noi, che per il cliente.

Data la grande difficoltà di movimento in questa fase, scegliere di essere flessibili nei pagamenti anticipati, o nei soggiorni minimi, gioverà alla percezione che il turista avrà della struttura, e dell’ambiente creato appositamente.

 

Modulare le tariffe e le offerte, per venire incontro ai clienti, sia nel breve che nel lungo periodo, sarà un valido aiuto per risollevare la situazione.

Quale sarà la nostra scelta in termini di visione del futuro, dovrà portare vantaggi sia a chi ha fondato l’impresa, sia a chi ne usufruisce e usufruirà.

 

 

 

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