Hotel Trend – Città: analisi 2° trimestre 2022
In questo articolo daremo uno sguardo sui risultati delle città nel secondo trimestre (aprile-giugno), confrontandoli con l’analogo periodo 2019.
I dati sono estrapolati dal nostro software di revenue management Revolution Plus, aggiornati al 2 luglio 2022, e basati su un campione complessivo di oltre 350 strutture italiane in consulenza con il Franco Grasso Revenue Team, categoria 3 stelle (capacità media di 40 camere).
Come sappiamo le città sono le destinazioni che hanno sofferto di più nei due anni della pandemia, per via della riduzione del traffico internazionale e degli eventi, oltre alla percezione di maggior rischio dovuto agli affollamenti che le città, soprattutto quelle più grandi, presentano nell’immaginario collettivo.
Diciamo che ormai la rotta si è completamente invertita.
Già nei precedenti bollettini avevamo avuto modo di registrare per le città i notevoli risultati dei ponti di Pasqua e 25 aprile, nonché del 2 giugno. Risultati in linea se non nettamente superiori alle stesse festività nel 2019.
Ora diamo uno sguardo d’insieme per vedere come l’intero trimestre ha performato rispetto all’ultimo anno normale pre-pandemia, analizzando nella fattispecie occupazione e Revpar (Revenue per Available Room o Ricavo per camera disponibile).
Come emerge dal grafico, l’andamento è stato un crescendo da aprile a giugno, coerentemente con quella che era la situazione pandemica, l’allentamento delle restrizioni e l’avvicinamento alla bella stagione.
Giugno ha registrato il picco in termini di occupazione (84%) e Revpar (78 €).
Da notare che ogni mese ha superato il corrispettivo del 2019 per entrambi i valori. Ancor più interessante notare che il divario col 2019 aumenta positivamente andando avanti nel tempo e giugno registra il maggior differenziale rispetto al Revpar 2019 (+12%)
Le spiegazioni si possono facilmente intuire. Da un lato un’enorme domanda che è stata frenata per due anni, accumulandosi fino poi ad esplodere negli ultimi mesi, grazie anche al ritorno prepotente degli eventi (concerti, eventi sportivi, fiere ecc.) che hanno registrato tariffe da capogiro.
Dall’altra una notevole riduzione dell’offerta dovuta al fatto che molti hotel e strutture extralberghiere sono rimasti chiusi per due anni, alcuni non hanno ancora riaperto e forse non riapriranno più.
Quindi chi è rimasto aperto nei due anni precedenti e ha continuato ad applicare le tecniche di revenue management ora si ritrova a raccoglierne i frutti.
Va detto che le preoccupazioni ancora legate alla situazione sanitaria o ad altri fattori esterni (guerra, inflazione ecc.) non stanno avendo al momento ripercussioni sul notevole flusso turistico che sta caratterizzando tutte le tipologie di destinazione, città incluse.
E lo scenario per le città per i prossimi mesi sembra altrettanto scintillante.
Vi terremo aggiornati nel prossimo appuntamento.