MENTOR, TRA ASCOLTO E TECNICA: ENNIO PERONTI
Ogni azienda costruisce il fronte in prima linea, quello che lavora con i clienti, li ascolta, li accoglie.
Il nostro è costituito dai mentor, che svolgono un lavoro particolare, il quale mixa la tecnica all’umanità.
Apriamo con la prima intervista a Ennio, che ha iniziato nel 2011, dopo aver visto all’opera Franco Grasso e dopo essersi innamorato del mestiere.
A lui la parola.
Come hai iniziato questo lavoro? Cosa ti ha spinto a sceglierlo?
Quasi per caso… nel 2011 lavoravo come segretario di ricevimento in un hotel dove per mia fortuna (ma anche per fortuna dell’hotel stesso, visto i risultati) Franco Grasso ottenne l’incarico del management.
Prima dell’avvento di Grasso, avevo sempre notato azioni commerciali che non mi convincevano, ma stando a quello che dicevano gli addetti al lavoro quelle azioni erano la cosa giusta da fare.
Arrivato Franco invece le cose cambiarono rapidamente e devo dire con la semplicità più assoluta che posso racchiudere in poche parole: logica, buon senso e natura.
Da quel momento ho capito che tutto ciò che pensavo e tutto ciò che avrei fatto non era del tutto sbagliato, anzi, si sarebbe rivelato una strategia vincente e di successo.
Quindi capii che forse avrei potuto dare un aiuto a quello che Franco Grasso da lì a poco avrebbe realizzato: un Team specializzato nelle applicazioni delle tecniche di Revenue Management.
Cos’è per te il revenue management?
Per me il Revenue Management è “natura” e come tale va seguita e non modificata. Come la natura stessa, il Revenue Management segue delle regole dettate dal mercato ed il buon Revenue Manager ha il compito e il dovere di osservarle e seguirle.
Come ti approcci con questo lavoro?
Con impegno e dedizione che sono alimentati dalla passione e da quella adrenalina nel vedere negli occhi di un albergatore quel lume di soddisfazione nell’aver raggiunto un risultato inizialmente inimmaginabile.
Qual è la tua “arma segreta”, la caratteristica o il talento che ti contraddistingue rispetto agli altri revenue manager?
Non sono abituato ad auto-celebrarmi!
Posso solo dire che ho seguito in questi dieci anni tantissimi hotel in qualsiasi parte d’Italia, ottenendo ottimi risultati; tuttavia, preferisco che siano i numeri a parlare.
Quello che posso dire con certezza è che non esiste nessuna formula magica. Ovviamente (e lo do per scontato) ci sono delle tecniche da conoscere, capacità di lettura dei dati, ma soprattutto interpretazione corretta di quello che si legge.
Leggere un dato, un numero è capacità di tutti, ma interpretarlo nella maniera giusta, unita ad un’attenta analisi incrociata di dati e un’analisi di mercato, rappresenta quella una linea molto più sottile e sensibile che fa la differenza nell’ elaborazione di una strategia di mercato vincente.
Contrariamente tutto ciò che verrà sarà fallimentare.
Riguardo al talento non saprei, Franco Grasso nei suoi corsi o lezioni interne al Team non manca mai di affermare che: “una persona o è revenue oppure non lo è”.
Si può fare un buon Revenue, ma la persona che è revenue nella maniera innata ha una marcia in più e riuscirà ad ottenere dei risultati migliori che altri, pur essendo bravi, non otterranno mai.
Quali potrebbero essere, secondo te, i miglioramenti da operare nel mondo alberghiero?
Ce ne sarebbero tanti e sistemare il tutto è un lavoro lungo e faticoso.
Inizierei con un fattore che, agli occhi di tutti, sembrerebbe scontato, ma che in realtà non lo è: mi è capitato di vedere hotel che fanno ancora le stesse cose che facevano 40 anni fa.
Il mercato si è evoluto ed è in continua trasformazione; va quindi seguito per restare al passo con i tempi.
Torniamo quindi al concetto iniziale di “Natura” i dinosauri si sono estinti e l’uomo si è evoluto…
Ecco, il mercato è la stessa cosa; la base del Revenue Management è proprio questa interpretazione del mercato.
Chi fa ancora le stesse azioni di 40 anni, ma anche di 10 anni fa, è ormai fuori mercato.
Questo per me è il primo passo da compiere: se tutti gli hotel applicassero il Revenue Management (nella maniera giusta però), il mondo alberghiero avrebbe metà dei problemi.
Cosa auguri a clienti e colleghi, per superare questo anno così difficile?
Il mondo alberghiero è stato uno dei settori economici più colpito da questa “maledetta disgrazia”.
Auguro a tutti gli addetti ai lavori il meglio possibile.
Sono del parere che, a seguito di una crisi, la ripresa sarà direttamente proporzionale alla crisi stessa, per cui credo fortemente che una volta finita tutta questa situazione, il raccolto futuro sarà più virtuoso di quello avuto anche prima della pandemia stessa.
Ovviamente ad un raccolto dovrà corrispondere una giusta ed accurata “nuova semina” che dovrà essere fatta con occhi ed interpretazioni diverse da quelli avute fino adesso. Il mercato, mentre sto scrivendo, sta già cambiando nuovamente.