La visione di trivago e i nuovi trend dei viaggiatori
Le persone hanno già dimenticato quanto può essere utile internet
Jeff Bezos
Nell’apparentemente banale – eppur illuminante – affermazione del multimilionario fondatore di Amazon, si cela l’enorme malinteso di fondo che i tempi odierni stanno alimentando attorno all’utilizzo della più grande invenzione del ventesimo secolo.
Ormai non si guarda più al web con fascino, bensì con occhi colmi di livore e scetticismo.
Internet è un covo losco di ignoranti e facinorosi, dove tutti possono parlare a sproposito. Dove la realtà è manipolata, strumentalizzata.
Chi fa il nostro mestiere, però, non può lasciarsi infestare da questi spiriti maligni. Il web è ancora globalizzazione alla sua massima e più limpida potenza.
È ancora fonte inesauribile di informazioni e conoscenza.
È semplicità e velocità di comunicazione.
Libertà di mercato e eterna fonte di opportunità.
Le OTA però, un tempo strumento al servizio di clienti e hotel, stanno sempre più assumendo i contorni di partiti politici.
Ognuno con la propria idea commerciale, più o meno valida.
Dove il governo (Booking.com) è continuamente assediato dall’opposizione (Expedia, principalmente, e una varietà infinita di medio piccole realtà).
Nel tentativo di scalata al potere, però, dimenticano troppo sovente lo scopo ultimo della loro ragion d’essere: la vendita.
Le strutture ricettive hanno man mano perduto il possesso della loro identità, coperte dalla gigantesca ombra brandizzante delle OTA.
L’utente sempre più fidelizzato passa prima attraverso di esse, perciò è il loro servizio che ritiene più importante, quasi a prescindere dal prodotto che poi andranno ad acquistare.
Nessuna critica etica o deontologica, per carità. Senza Booking.com faremmo infinitamente più fatica.
La visibilità è tutto e da questo concetto è necessario trarre vigore.
Tuttavia esistono delle pratiche virtuose, da accompagnare in parallelo alla nostra corretta strategia tariffaria, che possono aiutare non solo a potenziare la nostra esposizione ma, ancor più importante, a ridare lustro al profilo della nostra azienda alberghiera.
I metasearch hanno proprio questa funzione. Una vetrina oggettiva, luccicante che spalanca le porte del mondo su di noi.
Sarà poi l’utente a scegliere quale strada imboccare verso la prenotazione. A noi il compito di presentare al meglio ogni contenuto utile alla materializzazione.
Nell’ampia rosa di scelta a nostra disposizione, trivago rappresenta oggi il non plus ultra.
A prescindere dalla estrema semplicità di utilizzo, da addetti ai lavori possiamo rintracciare il maggiore valore percepibile nella sua posizione totalmente super partes.
I giudizi e i punteggi sono frutto di un incrocio informatico delle informazioni presenti su tutti i canali di vendita a esso allacciati. Non è consentita sleale concorrenza.
Intervista Matteo Peiti, account manager trivago Hotel Relations
Per affrontare l’argomento, abbiamo rivolto tre domande a Matteo Peiti, account manager di trivago Hotel Relations.
Matteo ci illustra – con tutta la sua disponibilità – obiettivi e potenzialità dello strumento.
Qual è il ruolo di trivago in questo scenario di mercato?
Sul ruolo di trivago in questo scenario di mercato abbiamo in un’idea molto chiara: siamo un metasearch e vogliamo essere considerati come tale.
Raccogliamo e mostriamo agli utenti di tutto il mondo tutte le informazioni presenti sul web di milioni di strutture ricettive.
Quello che facciamo per gli utenti è offrirgli più trasparenza, un inventario completo e un’esperienza di ricerca eccellente.
Allo stesso tempo collaboriamo con più di 200 siti di prenotazione e migliaia di albergatori indipendenti, per portagli ogni giorno il più alto traffico di utenti qualificati pronto a convertire in prenotazioni.
Come possono beneficiare di trivago gli alberghi?
Ogni giorno, milioni di viaggiatori in tutto il mondo iniziano la loro ricerca di struttura ideale da trivago.
Sappiamo però che spesso questa affermazione non basta agli albergatori per motivarli all’utilizzo proattivo del nostro metasearch.
Racchiuderei in tre parole chiave i benefici che trivago può portare agli albergatori indipendenti: visibilità, controllo e costi.
Visibilità: quando si parla di marketing digitale la visibilità è la chiave del successo che si applica su tutti i canali di distribuzione digitali.
Preferibilmente gli albergatori vogliono avere visibilità su tutti i maggiori canali di distribuzione, perché al giorno d’oggi è fondamentale esporre il proprio hotel ai potenziali clienti su tutto il panorama di marketing digitale e raggiungere di conseguenza nuovi mercati.
Specialmente sui metasearch, che sono tra i migliori, se non il miglior canale per mostrare ai viaggiatori i risultati di quello che realmente stanno cercando.
Controllo: il mondo dell’ospitalità negli ultimi anni ha portato le grandi OTA a dominare la scena e rendere gli albergatori fortemente dipendenti da loro.
È cruciale che l’albergatore inizi nuovamente a prendere il controllo del proprio business.
Sfruttare trivago come strumento per sorvegliare quello che sta succedendo sul mercato, il comportamento degli utenti e la disparità tariffaria.
Costi: con strumenti di facile utilizzo l’albergatore può finalmente mettersi alla pari delle OTA promuovendo su trivago i contatti diretti e la propria tariffa ufficiale generando prenotazioni dirette.
È fondamentale per gli albergatori non solo attivare le funzionalità proposte da trivago, ma saper creare le giuste condizioni affinché questi strumenti li portino ad avere ottimi risultati con costi più bassi rispetto agli altri canali.
Può una corretta strategia revenue incrementare il potenziale di trivago?
Una corretta strategia revenue è sicuramente la prima condizione che l’albergatore deve creare per raggiungere i propri obiettivi di business e beneficiare al massimo della collaborazione con trivago.
I concetti da applicare sono perciò decisamente coerenti con una corretta strategia commerciale Revenue.
E le buone pratiche della visibilità vanno semplicemente replicate sui metasearch come sulle OTA.
La domanda intrigante è: cosa succederebbe se trivago ottenesse il massimo della visibilità possibile?
Visto e considerato che parte dei visitatori delle OTA transitano attraverso di esso, cosa accadrebbe se queste divenissero totalmente dipendenti dal successo commerciale del motore di ricerca?
La risposta potrebbe aprire scenari affascinanti. Perché la struttura diverrebbe ancor più artefice del proprio destino.
Perché, a quel punto, l’utente sceglierebbe prima il profilo dell’albergo e poi il canale attraverso cui prenotare.
Con il booking engine sullo stesso piano degli altri canali di vendita.
La strada concreta è ancora lastricata di intermediazione e fidelizzazione del cliente verso le OTA.
Ma internet tornerebbe a essere ciò per cui è stato pensato. Un grande, immenso e bellissimo contenitore in cui maturare le proprie idee.
Ed effettuare liberamente le proprie scelte.