L’impatto del meteo sul Revenue Management
La meteorologia è bizzosa al pari dell’animo umano. Può cambiare tanto repentinamente quanto un’inversione di tendenza nel pensiero e nella mente. Spostata dal vento, che sia brezza o un semplice refolo.
La differenza fra un bel sorriso e un’iniezione di propositività spesso è determinata dalla presenza o meno di uno spicchio di sole da cui farsi accarezzare amorevolmente.
L’intervento della Stella Madre del nostro sistema solare alza i livelli di serotonina e, molto più banalmente, migliora il nostro umore. È scienza.
Fenomeni atmosferici e prenotazioni
Meno tangibile ma decisamente dimostrabile è l’incidenza che i fenomeni atmosferici hanno in fase di prenotazione vacanziera. Ampi studi sono stati dedicati, negli anni, ai momenti della giornata e della settimana in cui si registrano i picchi di ricerca di voli e destinazioni.
Tanto che i biechi e imperfetti algoritmi dei metasearch spesso modificano i valori in funzione di questi parametri. Sarà per questo più agevole incappare in un’offerta il martedì notte piuttosto che il sabato pomeriggio.
Ancora nessuno però ha studiato a fondo la questione legata alla meteorologia, è oggettivamente complesso. Ma chi ha avuto a che fare per anni con il flusso prenotativo alberghiero quotidiano, si è fisiologicamente reso conto di alcuni meccanismi.
Inverno, domenica. Piove e fa freddo. Sediamoci davanti al pc e progettiamo un weekend per la bella stagione, anche soltanto per evadere dal tetro scenario che ci circonda.
Maggio, domenica. Piove e fa freddo. Penso che sia il caso di aspettare prima di impegnare i nostri risparmi anche soltanto in un paio di giorni di evasione. Di sicuro sarà brutto tempo e butteremo i soldi.
Il “potere” della suggestione
Nulla è più forte della suggestione, d’altra parte. E fin quando è questa la dea a cui dobbiamo offrirci in sacrificio, inutile aggrapparsi alla logica. Nulla e nessuno può imbrigliare le variabili distorsive di un cervello.
Poi però entra in gioco il dato di fatto e la credibilità di una scienza: la meteorologia.
Le previsioni del tempo hanno invaso, da quando ho memoria, radio e tv di tutto il mondo. Momento fra i più seguiti, persino diventato di culto. In parte per merito del tale colonnello dell’aeronautica, assurto a icona e celebrità. In parte per il carnale sfruttamento della bella ragazza di turno a indicare quelle antipatiche perturbazioni che ci rovineranno la prossima festività.
Quando il web genera mostri
Ma nell’era 2.0, quella in cui tutti facilmente possono esprimere il proprio parere su larghissima scala, il fenomeno ha creato dei mostri.
Numerosi siti specializzati sono proliferati, tanto da creare proseliti nell’ossessivo tentativo di capire quale capo d’abbigliamento indossare, se portare o meno l’ombrello e, soprattutto, se prenotare o cancellare quella camera d’albergo.
È il panico, un vero e proprio regime di terrorismo psicologico di cui francamente non si capisce chi possa beneficiare. Il mercato no di certo, né lato cliente né, soprattutto, lato albergatore.
Le previsioni attendibili? Quelle che non vanno oltre le 48 ore
Prima spiegazione doverosa. L’attendibilità di una previsione meteo va limitatamente al di là delle 48 ore.
E non sono scientificamente possibili indicazioni oltre i 4 giorni. Si suggerisce una tendenza meteo, nulla più. Evanescente.
Basta una banale ricerca su internet per scovare numerose e decisamente più esperte informazioni a riguardo.
Poi ci sono periodi di maggiore stabilità atmosferica, in cui effettuare ipotesi è assai più semplice e altri in cui le variabili sono così incerte da creare il caos più totale, in cui le condizioni possono modificarsi a distanza di qualche ora.
Turismo, i danni causati dagli “stregoni” del web
È possibile dunque che noi addetti ai lavori siamo costretti ad esser succubi di questi meccanismi? A livello teorico, nella gestione della dinamicità tariffaria l’incidenza meteo dovrebbe ridursi alla finestra last minute (quando cioè siamo protetti da un’oculata politica di cancellazione).
Laddove, per colmare l’invenduto creatosi, possiamo capire quanto forzare a ribasso o, al contrario, spingerci audacemente più su.
A conti fatti però più si va avanti e più ci si rende conto di quanto questi moderni auspici condizionino il mondo del turismo (e non solo).
E torniamo alla madre delle domanda: perché?
Per un pugno di click: il business dei portali meteo
La risposta è banale e poco poetica. Soldi, migliaia di click. Negli ultimi anni, sono cresciuti a dismisura i profitti dei portali dedicati.
Profitti derivati dalla vendita di spazi pubblicitari. Niente di strano visto che parliamo di milioni di contatti unici al giorno.
Il business è profondo e redditizio. E più c’è incertezza, più si torna ossessivamente sul luogo dell’indovino, nella speranza che qualcosa abbia cambiato le carte in tavola.
È un gioco per pochi, una presenza costante per tutti. Specialmente per coloro che non abbondano di argomenti di conversazione.
La lezione del “viaggista”
Tutto sommato, allora, meglio essere però consapevoli e, a questo punto, imparare anche il sano spirito viaggista.
Alcune mete sono belle anche, se non di più, con la pioggia. A volte lasciarsi scoraggiare è solo una mancata chance per un’esperienza da regalare a noi stessi.
E adesso, come sempre, vediamo un esempio pratico di quanto le condizioni meteo riescano ad influenzare anche e soprattutto le giornate di un Forecast Manager.
Cinquanta giorni dopo Pasqua, fine settimana del 18, 19 e 20 maggio 2018, fine settimana di Pentecoste.
Periodo importante, specialmente per le destinazioni del Centro e ancora di più per quelle del Nord. È una festività importante che muove grossi flussi provenienti dal mondo tedescofono. Le regole base di una corretta analisi comparativa mettono a confronto quel trittico di date con 2, 3 e 4 giugno 2017.
Maggio vs giugno: cosa dicono i dati
Anche solo il mese fatica a reggere il confronto. Maggio contro giugno, meteo ancora incerto contro il bel tempo già consolidato. Ma poteva andare peggio: poteva piovere.
La Tabella 1 riporta i risultati della Pentecoste 2017 sul Cluster di Sottomarina. Anche a Sottomarina si ragiona in rete e raccogliamo i dati di oltre 1000 camere per leggere un ottimo 89% di Occupazione. Al quale si accompagnano un RMC di poco meno di 91 € ed un conseguente Revpar di 89 euro e mezzo.
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Le condizioni meteo che leggete nel dettaglio (fonte: archivio storico Meteo.it) avranno sicuramente influenzato i Forecast Manager, nei ragionamenti nelle azioni. Evento importante e meteo favorevole.
Uno solo di quei due fattori si è ripetuto quest’anno. Le prime tracce di questo evento sono nell’Antico Testamento quindi quello che ci è mancato è senza dubbio il bel tempo. In Tabella 2 si possono cogliere le differenze di condizioni meteo. Più di 5 gradi in meno di temperatura media.
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Le indicazioni meteo di Revolution Plus
Per queste ragioni ci auguriamo tutti di poter ripetere un’estate come quella dello scorso anno.
Perché il sole influenza l’umore, il caldo fa venire voglia di uscire e i flussi prenotativi cambiano. Per questo il Forecast Manager può contare sulle indicazioni meteo di Revolution Plus.
Danno una visione sul tempo dei giorni a venire. Ed è una delle variabili del processo di decisione tariffaria.
Così come lo è la consapevolezza che con il meteo, oltre i 4 giorni, sono suggestioni e suggerimenti.
Il banco di prova del 2 giugno
Dobbiamo saperlo tutti perché abbiamo a brevissimo la prossima prova: il 2 giugno. Evento un po’ pomposo ma dal sicuro fascino. Sarà la divisa.
In Tabella 3 vediamo la situazione previsionale del prossimo periodo particolarmente caldo. La fotografia ad oggi dell’andamento del cluster in osservazione.
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Le previsioni meteo nel momento in cui scriviamo sono sufficientemente incoraggianti.
Bel sole e ottime temperature per buona parte di venerdì e sabato. Ma, come scritto in principio, ricordiamoci che solo a ridosso della data potremo avere un’idea precisa della meteorologia. Sappiamo che più queste previsioni si stabilizzeranno e più veloci arriveranno le prenotazioni.
Come si comporta il Forecast Manager
Nei periodi di grande richiesta l’Occupazione sale molto rapidamente sotto data e per il Forecast Manager questo significa più rialzi di tariffa. Le previsioni revenue indicano una buona quantità di camere ancora da vendere. Il che porta ogni Forecast Manager a partecipare a quel nuovo rito popolare del tenersi sempre al corrente di che tempo farà.
Dopodiché arriveremo a sapere che tempo sarà stato, se ci avrà dato una mano o meno, produrremo i consuntivi, li confronteremo con i quelli dello scorso anno e valuteremo i risultati. Ben consci tutti che sul meteo si può influire poco. Sono i risultati che si possono cambiare.
Come sarà l’estate 2018?
Lo spiega perfettamente Franco Grasso in questo video in cui non solo annuncia le previsioni revenue per l’estate 2018, ma spiega anche le migliori pratiche da mettere in atto per massimizzare i profitti della propria struttura ricettiva.