5 consigli (+1) per un buon revenue di montagna

Mezza Italia è sotto l’acqua delle prime piogge che lavano via definitivamente il ricordo dell’estate e, nel frattempo, l’altra mezza è ancora in maglietta a maniche corte con temperature fino a 20 gradi.

Tanto per complicare ulteriormente la questione meteorologica, un paio di giorni fa ci siamo tutti trovati di fronte a notizie come la possibile partenza anticipata della stagione invernale.

La stagione invernale è alle porte e allora quale miglior momento per riordinare le idee e prepararci al freddo?

Per questo, eccoci qui con 5 consigli (+1) per un buon Revenue di montagna.

  1. Tariffa di Partenza basata sullo storico: ciò che è successo l’anno scorso, ci indirizza in modo chiaro verso ciò che andrà fatto; una bottom efficace ci permetterà di lavorare di occupazione sui periodi di bassa per massimizzare i volumi di vendita; la corretta ampiezza della forchetta tariffaria, invece, ci consentirà di impostare prezzi alti fin dall’inizio per le date forti e puntare all’ottimizzazione del ricavo medio.
  2. Quantità di camere attentamente dosata: gli aspetti distributivi sono spesso sottovalutati; seguendo il principio di flessibilità che deve permeare l’intera politica commerciale, avremo date su cui sarà possibile abbondare e altre in cui le unità messe in vendita dovranno essere dosate affinché occupazione e tariffa possano crescere di pari passo.
  3. Minimum Stay solo su Capodanno: valutando attentamente la destinazione e la posizione della struttura, dovremo stabilire se affidarci a un minimum stay; non è pratica che ci convince – e si sa – ma, se è vero che per ogni regola esiste un’eccezione, è vero anche che in alcune giornate su alcune località montane avremo talmente tanta richiesta da poterci permettere persino un soggiorno minimo. Suggeriamo caldamente di limitarsi al Capodanno e soltanto se lo storico ci rassicura con una serie di date vendute al 100% e – se abbiamo tracciato l’informazione – in presenza di Rifiuti per Occupazione.
  4. Cancellation Policy differenziata: anche le condizioni commerciali possono essere dinamiche e la differenziazione della politica di cancellazione sui vari periodi è un passaggio fondamentale; possiamo immaginare addirittura 24 ore in bassa per arrivare fino a 15 giorni sui giorni più richiesti, 31 dicembre e 1° gennaio su tutti; impostando la cancellation policy in questo maniera, potremo riuscire a fare a meno delle Not Refundable.
  5. Tariffazione tipologica “Vista Monti”: alcune particolari tipologie e/o categorie di camere sono così particolari da meritare una strategia tariffaria ad hoc; come se esistessero due alberghi diversi all’interno della stessa struttura, Standard e Vista Monti possono trascendere i supplementi fissi e muoversi autonomamente con TdP e soprattutto dinamicità tariffarie indipendenti.

Bonus: quando saremo già in ballo, giorno per giorno, sarà importante ricordare la potenza del Lastminute.

Le più prestigiose destinazioni montanare si caratterizzano per finestre prenotative particolari; sono logisticamente complesse da raggiungere e anche solo questo fa sì che la concezione di Lastminute sia molto differente dalla città e il mare; tornando ai punti precedenti, l’adeguata differenziazione delle politica di cancellazione ci darà libertà di operare serenamente nel breve e brevissimo periodo.

Freddo e (si spera) neve stanno arrivando. Non è il caso di farci trovare scoperti.

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